Il SenzaVoce
è il giovane protagonista di un romanzo che ho scritto circa quindici anni fa, e che è rimasto a lungo nel classico cassetto virtuale, in compagnia di tanti altri racconti e di romanzi, in attesa del momento giusto per essere condiviso con i lettori.
Ognuno di noi compie un viaggio nella propria vita, proprio come ogni romanzo e proprio come il SenzaVoce.
Per me ogni romanzo che scrivo è infatti un percorso, un sentiero che si addentra in un bosco in cerca di un germoglio da scoprire, che attraversa città e salta sopra i tetti, che raggiunge con un tuffo il fondo degli abissi e poi riemerge in mezzo ai ghiacciai, un percorso che è anche una bella avventura da vivere pagina dopo pagina, mentre la scrivo, e da ripercorrere poi con calma, per assaporarne i dettagli. Perché per me una bella storia dev’essere scritta con cura, dev’essere un bel regalo da confezionare per i lettori.
Penso che ogni romanzo si debba scrivere inizialmente nel silenzio di una stanza ma poi debba uscire e crescere. Così è stato per il SenzaVoce che ha preso forma anche grazie al confronto con altri scrittori. Ho avuto infatti la fortuna di ricevere in dono tanti piccoli consigli che mi hanno consentito di capire quanto sia importante la percezione del lettore, di comprendere che non basta scrivere ma che si scrive “per” qualcuno.
Lungo il mio viaggio ho incontrato infatti molte persone che amano i libri da leggere e quelli da scrivere, così ho scoperto che esiste un’immensa ricchezza culturale composta da scrittori quasi sconosciuti ma con doti narrative uniche. Così come ho scoperto che esistono centinaia di romanzi sommersi, che restano relegati a una manciata di lettori in un mondo editoriale troppo vasto.
Qualcuno potrebbe sbuffare dichiarando che siamo diventati tutti scrittori.
Ma io penso che lo siamo sempre stati.
L’essere umano ha sempre avuto “fame” di storie, ha sempre avuto voglia di incontrare persone, luoghi ed emozioni tramite la narrativa. I nostri nonni raccontavano intorno al fuoco, noi scriviamo su formati digitali.
Cambiano le forme ma l’esigenza di narrare è identica.
Per cui auguro a tutti voi un buon viaggio nella lettura de il SenzaVoce che vi condurrà in un mondo fantastico, alla ricerca del vento che dona la vita e alla ricerca della propria voce interiore. E vi auguro soprattutto un buon viaggio dentro ogni altro racconto che avrete la voglia e l’opportunità di leggere.
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Leggi anche: Chi è il SenzaVoce
Curiosando presenta la copertina del libro e ci racconta il suo significato:
https://curiosando.altervista.org/senzavoce/
Su RecensioniLibri un’intervista a proposito de “Il SenzaVoce”
https://www.recensionilibri.org/2018/11/intervista-a-maria-fazio-autore-de-il-senzavoce.html
Segnalazione e breve estratto sul blog universoefterion:
https://universoefterion.blogspot.com/2018/11/segnalazione-de-il-senzavoce.html?m=1
Il Blog G&V il coraggio delle idee parla de Il SenzaVoce
Presentazione autrice Maria Fazio su LFA Publisher
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Qualcosa ho scritto:
Romanzo: Dove il soffitto incontra il cielo
Racconto: La Magia dei sorrisi a Natale;
Racconto: Non chiamatemi vecchio
Poesia: C’è da guardare oltre i confini – Carteggi letterari editrice
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Puoi vedere questo libro in formato cartaceo su:
IBS: Il SenzaVoce
Youcanprint: Il SenzaVoce
La Feltrinelli: Il SenzaVoce
Amazon: Il SenzaVoce
Mondadori: Il SenzaVoce
Hoepli: Il SenzaVoce
Rizzoli: Il SenzaVoce
Libreria universitaria: Il SenzaVoce
In formato ebook su:
Kobo: Il SenzaVoce
Amazon: Il SenzaVoce
StreetLib: Il SenzaVoce
Omniabuk: Il SenzaVoce
Book Republic: Il SenzaVoce
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Lettrice curiosa in cerca di emozioni su cartaceo e su ebook, blogger per caso, e scrittrice sin da ragazzina per passione inesauribile.
Laureata in Scienze Politiche, a indirizzo sociologico. Master in Creazione di Progetti Sociali e Sviluppo Locale.
Sono appassionata di libri, di comunicazione, di musica, di arti grafiche e di tutto ciò che è creatività.





