La Storia Infinita di Michael Ende è un romanzo fantasy del 1979 che non si può non leggere almeno una volta nella vita.
È un libro speciale e, se per caso non lo conoscete oppure vi siete limitati a guardare il film, è come se abbiate visto solo la cornice di un quadro d’autore.
Se non avete letto questo romanzo di certo non avrete avuto la possibilità di cogliere tutte le dense sfumature che ci sono dentro queste pagine, sfumature cangianti come quelle del deserto colorato di Graogramàn, dentro cui ci si può perdere come nella vita di ognuno di noi, quando si perde l’orientamento del proprio presente.
Questo romanzo di Michael Ende, non solo contiene al proprio interno tutte le storie che possono essere state scritte o che devono essere ancora scritte, un po’ come avviene ne la biblioteca di babele di Jorge L. Borges, da cui probabilmente l’autore ha preso ispirazione. [Il racconto la biblioteca di babele è all’interno dell’affascinante raccolta di racconti “finzioni” del 1944]. La Storia Infinita è anche un libro che oltrepassa il confine tra sogno e realtà, tra desideri e difetti, tra identità e nulla. Perché il “nulla” contro cui combatte il coraggioso Atreiu non è una negazione in sé, ma la perdita delle idee e la perdita di quella determinazione necessaria per raggiungere un obiettivo. Il protagonista di questo libro è il giovane e goffo Bastiano. Un ragazzino come tanti che non si sente soddisfatto della vita che vive ed è alla costante ricerca di nuove storie da leggere e in cui immedesimarsi.
Quando inizia a leggere la sua Storia Infinita Bastiano non si rende conto di essere egli stesso al centro della Grande Ricerca che cambierà per sempre la sua vita.
Tra queste pagine ogni avventura è ricolma di simboli, ed è intrisa di significati profondi, come lo è la miniera delle immagini di Minroud del penultimo capitolo.
Dentro queste pagine ogni avventura in cui il lettore viene accompagnato, può far comprendere che un racconto non si esaurisce in sé stesso, perché voltando il foglio di carta c’è sempre un’altra storia.
Eppure bisogna saper chiudere il cerchio, saper scrivere la parola fine, saper trovare il senso ultimo di ogni storia. Ed ecco che Michael Ende fa proprio questo: ne La Storia Infinita ci regala il senso ultimo di ogni storia, di ogni vita, di ogni esistenza degna di essere vissuta.
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Lettrice curiosa in cerca di emozioni su cartaceo e su ebook, blogger per caso, e scrittrice sin da ragazzina per passione inesauribile.
Laureata in Scienze Politiche, a indirizzo sociologico. Master in Creazione di Progetti Sociali e Sviluppo Locale.
Sono appassionata di libri, di comunicazione, di musica, di arti grafiche e di tutto ciò che è creatività.





