“Un caso quasi privato” è il titolo del secondo romanzo di Silvana Meloni.
La prima impressione di questa lettura è che sia un romanzo “artigianale”: l’editing non è curato, la forma non sempre è fluida, il ritmo narrativo non è incalzante. Tutte caratteristiche che possono rilevarsi facilmente in un’autopubblicazione.
Nonostante queste carenze tecniche “un caso quasi privato” è un giallo che fa piacere leggere, che viene voglia di sapere come finirà.La storia si avvia in una spiaggia della Sardegna dove la protagonista Vera, avvocatessa, è distesa a prendere il sole. La donna stringe la mano ad una sconosciuta e subito dopo si ritrova a diventare il difensore della principale indiziata per un caso di omicidio.
In particolare è bella la costruzione del personaggio di Elena, una figura piena di contraddizioni che ognuno dei personaggi descrive in modo diverso, e che incuriosisce il lettore per le tante ombre che la contraddistinguono. Il motore della storia si dipana proprio nel suo ruolo che cambia continuamente, pagina dopo pagina.
Il finale è incalzante, ben pesato ed il cerchio si chiude quando tutti i pezzi del puzzle si ricompongono per dare un volto al colpevole.
La chiusura del romanzo è leggera e lascia il lettore con un sorriso.
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Lettrice curiosa in cerca di emozioni su cartaceo e su ebook, blogger per caso, e scrittrice sin da ragazzina per passione inesauribile.
Laureata in Scienze Politiche, a indirizzo sociologico. Master in Creazione di Progetti Sociali e Sviluppo Locale.
Sono appassionata di libri, di comunicazione, di musica, di arti grafiche e di tutto ciò che è creatività.





